Un amore senile ed altre spezie

22.07.2012 21:49

 


 

 

" Raffinato intellettuale, autore e traduttore di poesia, Ariodante Marianni ha curato vari volumi per gli editori Einaudi, Rizzoli, Mondatori, Guanda, Il Saggiatore, Manni. .
Nel 1962, sulla base di studi giovanili, si riaccostò alla pittura che seguì poi per vent’anni, esibendosi con il nome di Ario.
I monotipi qui esposti, tutti degli anni ’60, opere di assoluta originalità nell’ambito dell’astrattismo romano, nascono, come afferma l’autore, “da riflessioni sul famoso pensiero di Leonardo sulle macchie nei muri, raffrontate ai moderni reattivi mentali di Rorschach e Twitchell-Allen assunti quali primordiali stimoli artistici”.

UN AMORE SENILE e altre spezie. Poesie di un ottuagenario di Ariodante Marianni, Book Editore, pagine 94, euro 12,50.

Ritratto in versi dell’autore che nel declinare dei suoi giorni e’ sorpreso dal miracolo di un nuovo Amore, arrivato come un febbrone infantile, inatteso e violento come un incendio che trasforma il tempo in un nuovo tempo di trepide attese.

La raccolta di poesie e’ un edificio poetico che richiama costantemente la consapevolezza di vivere in quel crinale così prossimo alla morte; eppure non riflette rimpianti o malinconia, quella spezia che è l’Amore riesce nell’impresa di dare un senso anche alla vecchiaia.

Poesie brevi, semplici nella loro impalpabilità’, dove ogni persona innamorata può’ perdersi o trovarsi in parole amorfe che hanno il senso profondo di non averne alcuno.

Quando si e’ amati lo si e’ senza aggettivi, si dice Amore, semplicemente ed unicamente Amore, dove la lontananza non si misura in chilometri, in ore di macchina o di treno, ma in crampi allo stomaco, fitte al cuore, bicchieri bevuti , saliva amara, notturna insonnia e meridiana sonnolenza. Eppure, dichiara Marianni, il nostro e’ un amore felice.

Quando amiamo, l’amore e’ troppo grande per poter essere contenuto dentro di noi e si irradia verso l’amato scontrandosi con una superficie che l’arresta forzandolo a riabitare la nostra interiorità e che noi identifichiamo con i sentimenti dell’altro. E’ questo che ci strabilia, che ci incanta, quel volo sublime che ci porta alla felicità.

Autore poliedrico, pittore, traduttore, esponente di spicco dell’astrattismo romano degli anni ’50-’60 e segretario di Ungaretti ci ha lasciato poesie da vedere, da annusare e da pensare, e che riescono ad assemblare tutte quelle espressioni artistiche ed intellettuali che Marianni nella sua lunga vita ha sperimentato.

In una sorta di fenomenologia Cartesiana riflette anche sul rapporto tra l’agire ed il caso, dove l’uno non può esistere senza il concorso dell’altro. Solo così la vita può continuarci a stupire, aldilà della nostra età biologica.

Pur non amando il genere poetico perché spesso le poesie non sono limpide nemmeno per chi le scrive, ho amato l’emanazione di una dolcezza vivida e speranzosa, la curiosità e lo stupore accompagnati dal leggiadro disincanto di un uomo innamorato.

(recensione di Donata Bina del 26/1/2011)