PRIMA DEL BIG BANG
PRIMA DEL BIG BANG, di Martin Bojowald, Saggi Bompiani, pagine 369, euro 21,00.
L’autore di questo saggio e’ stato ricercatore all’Albert Einstein Institut di Postdam, ed e’ stato insignito del Premio “First Award of tre Gravity Research”.
Stiamo dunque leggendo uno dei più grandi scienziati del nostro tempo, che, gradevolmente e con un linguaggio chiaro e scorrevole riesce nell’intento di condurre per mano il lettore in un viaggio appassionante -e di sola andata- nella ricerca sull’enigma del “tempo” e della sua direzione. Un autentico “Graal” della teoria del tutto.
Dobbiamo prendere consapevolezza che la matematica si e’ fatta talmente complessa da dovere rinunciare al suo formalismo. L’uomo non e’ più in grado di gestire le informazioni ed i calcoli acquisiti nell’ultimo fecondo ventennio; la scienza della relatività e della quantistica paiono inconciliabili, e la teoria del tutto conduce a tesi ed antitesi, e’ vero tutto ed il contrario di tutto e la realtà si e’ fatta astratta.
Tutto parte dalla limitatezza della teoria che il Big Bang sia l’origine del mondo, e’ un castello che non sta più in piedi se non con tesi talmente speculative da sfociare nella metafisica, e, dunque, nella filosofia. Bisogna andare al prima, indagare la preistoria dell’Universo, rivolgersi alla Cosmogonia.
Un paradosso, un processo inverso, uno shock per la scienza. Tuttavia non e’ una resa, queste menti eccelse scrutano l’Oltre. Perché il vero ricercatore e’ un uomo coraggioso , una sorta di detective che non sa’ nemmeno il caso da risolvere, brancola nel buio per trovare un altro pezzetto di luce; quello che potrebbe condurlo ad esiti sorprendenti o all’abbattimento di tesi consolidate.
Bojowald non ricorre mai, ed e’ una fortuna per il lettore, a formule matematiche per sostenere le sue teorie; piuttosto riprende assunti dei più grandi filosofi del ‘900. Come quello di Nietsche, che recita: “Quanto più e’ astratta la verità che vuoi insegnare tanto più devi sedurre i sensi ad essa”.