Lezioni di strip-tease
LEZIONI DI STRIP-TEASE di John O’Brien
Raramente il titolo e’ così’ fuorviante; chi legge questo libro entra in un apologo crudo e deprimente di un’esistenza vissuta in bilico ed in totale solitudine.
Carrol e’ un uomo ancora giovane, esageratamente metodico, recluso nella sua prigione di succo di mela frizzante, frustrato archivista di uno studio legale incattivito verso la società del benessere e del profitto che rappresenta il lato oscuro dell’America , sogno infranto da città create dall’uomo ma non a misura d’uomo e già’ rappresentate da O’ Brien in “Via da Las Vegas” , best- seller da cui venne tratto l’omonimo film che valse l’Oscar a Nicolas Cage.
Il mondo sobbolle fino a diventare un ronzio sullo sfondo di un appartamento fetido condiviso con un ventilatore a pala amato come un fratello, un televisore sempre acceso ed un letto che e’ un preludio alla tomba. Carrol scribacchia ovunque, la scrittura diventa un sostituto della parola e l’unico modo per far rimbalzare i pensieri fuori dal cervello.
La solitudine diventa il campo da gioco di Satana, che lo porterà a frequentare uno squallido locale animato da spogliarelliste di ultim’ordine che per pochi dollari si concedono in sgabuzzini adiacenti . Per chi è così distorto dalla solitudine anche il rumore condiviso e’ una consolazione, un modo per ingoiare un’altra giornata. E’ qui che conosce Stevie , altra emarginata con cui instaura un timido dialogare nei “privè” e dove l’erezione è subordinata all’ascolto. Se ne innamora –ovvio- ma di un amore che lo frustra in quella dignità mai raggiunta e che purtroppo per la prima volta intravede. Il non essere ricambiato lo scaraventa in un’infelicità’ totalizzante.
ll libro e’ un singulto, un susseguirsi di appunti in un lucido diario che assume una valenza autobiografica : O’ Brien si suiciderà poco dopo, ad appena 34 anni .
Ci vuole un gran coraggio a togliersi la vita; solo un briciolo per leggere Lezioni di Strip tease.